CHAMPIONS LEAGUE – Ritorno Quarti

Lo scenario peggiore, che si potesse prefigurare, si è compiuto. Nessuna italiana qualificata ai quarti della Champions vera. Una dèbacle. Se nel caso di Atalanta e Lazio si poteva mettere in conto (ciò non toglie che qualcosa meglio era possibile fare anche qui), sorprende l’eliminazione della Juve, pur riconoscendo che il Porto di Conceiçao è tatticamente una squadra molto valida con due-tre elementi davvero interessanti.

Letture e confronti stimolanti anche in chat: la sconfitta in stagione di Pirlo, a mio modo di vedere tanto in campionato quanto in Champions, si è prefigurata nel momento in cui ha ritenuto Aaron Ramsey centrale nel progetto tattico bianconero. Se è una mossa per valorizzarne la cessione scontata, bene. Se davvero Ramsey è l’uomo dell’equilibrio invocato, credo che Pirlo debba fare altri tre, quattro corsi a Coverciano. E poi c’è da diversi anni a ‘sta parte la condizione fisica della squadra a febbraio-marzo: insufficiente. Il Porto ha “mangiato” fisicamente gli avversari, aggredendoli da subito e vincendo i duelli tra centrocampo e difesa, reggendo egregiamente con l’uomo in meno nel secondo tempo, addirittura procurandosi due-tre nitide occasioni da gol nei tempi supplementari, cioè dopo l’ora e mezza di gioco. Poi il nostro mister ha fatto il resto, togliendo troppo presto Bonucci che lanciava bene oltre l’altissima linea difensiva portoghese, lasciando in campo Demiral già ammonito (cedibile, dubito possa stare emotivamente a questi livelli), non avendo il coraggio di sostituire Ronaldo, il peggiore in campo: dopotutto l’amico bresciano prende al primo anno in carriera da allenatore 1,8 mln a stagione. Per fare cosa?

Qualche critica va mossa anche a Gasp e Inzaghi. Parto dal laziale, ma il problema è comune. Gioca con il 352, prosegue con il 352, muore con il 352. Ora, posso capire che un impianto di gioco sia più collaudato di altri, che la squadra possa esprimersi meglio in quella versione, ma se Zinedine Zidane a Valdebebas fa giocare il Real Madrid contro l’Atalanta con un inedito -per lui- 352, perché non possono fare lo stesso, cioè cambiare modulo di gioco, quattro allenatori sfigati che non hanno mai neppure raggiunto una semifinale di Champions come Pirlo, Conte, Inzaghi e Gasperini? Inzaghi ha giocato l’andata con Immobile, Correa, Milinkovic, Luis Alberto, Lazzari e Marusic. Risultato: Leiva travolto a centrocampo e discorso qualificazione chiuso dopo novanta minuti.

Va di moda iniziare a giocare dal basso? Ditelo a Bentancur, Musacchio e Sportiello. Proprio il portiere nerazzurro mi dà qualche spunto per commentare l’Atalanta. A questi livelli non si mette mai in discussione il portiere titolare. Gli si può dar fiato, ma non lo puoi criticare -anche pubblicamente- come fa Gasperini. Non sei più la bella provinciale. Sei una realtà di livello. E se non ti piace il portiere, aspetti l’estate, lo impacchetti e vai a prendere sul mercato qualcuno più adeguato ai tuoi canoni. Secondo aspetto: la panchina martedì sera a Madrid vedeva Zapata, Ilicic, Lammers, Miranchuk. Gasp, in virtù di una rimonta sperata, doveva partire con le due punte in campo, non abbandonare Muriel a due difensori campioni del mondo come Ramos e Varane. Nulla toglie alla superiorità dei blancos (un centrocampo così l’Atalanta non l’ha mai affrontato, neppure nella campagna europea dello scorso anno). Ma si poteva giocarla diversamente. Adesso si chiude un ciclo. Gosens parte, Hateboer forse. Uno tra Zapata e Muriel cambia aria. Difficile trattenere Romero. C’è da capire solo se il nuovo ciclo inizierà sempre col Gasp in panchina. Siamo d’accordo che la vicenda Gomez sia stato un crocevia importante della recente storia atalantina?

In mezzo alle vicissitudini italiche, si sono giocati i ritorni dei nostri quarti fantacalcistici. Per ¾ gli esiti apparivano abbastanza scontati, vediamo chi raggiunge le semifinali.

New Team-NSI RUNAVIK 1-4 (0-3). Rossy ci prova ad impensierire Luca, con la sapienza tecnica di Karim Benzema e Kevin De Bruyne. Pure Messi dà scampoli dell’antico Messi e se non fallisse il calcio di rigore staremmo a raccontare forse una storia diversa. Gli ospiti non si scompongono, forti del vantaggio dell’andata, si permettono il lusso di lasciare Sergio Ramos e Salah in panchina ma schierano Chiesa e Haaland. Pratica qualificazione chiusa già martedì 9 marzo. Poi aggiungono Gundogan e Lewandowski. Grandissimo risultato per il mister osiense, che raggiunge uno storico risultato per una società storica del FantaDal.

Wilk Milk-NEW RANT 1-3 (0-3). Discorso analogo per i lattai, che fanno quel che possono con i giocatori a disposizione. Ronaldo fallisce incredibilmente l’appuntamento europeo per la prima volta nella sua storia, tutte le speranza qualificazione del team crollano insieme a lui. Achille centra le marcature di Gundogan, Mané e Salah, ritrova in porta l’estrema sicurezza di Alisson e si mette in una posizione di assoluta tranquillità, in attesa della semifinale che si preannuncia estremamente agguerrita. Wilk rimanda i sogni europei ancora una volta: la Champions continua a sfuggirgli.

SBALU’ TEAM-Borgo Tre Case 2-1 (4-0). Pratica ampiamente chiusa all’andata, con Andrea a fare il colpaccio in casa Davide. Il ritorno è solo una formalità per l’osiense, che trova il gol di Kylian Mbappé (grande protagonista un mese fa) e l’assist di Phil Foden. Borgo salva l’onore e grazie ai gol di Marco Asensio e Sadio Mané, oltre alle belle prestazioni a centrocampo di Vinicius e Jota, saluta la competizione con una sconfitta onorevole che nulla toglie al bel percorso europeo che ha fatto mister Ravasio. Potrà riprovarci il prossimo anno con un gran finale di campionato.

Zemanlandia-REAL MOPSI 3-4 (1-3). Il quarto più avvincente del lotto si chiude coi fuochi d’artificio. Perché Alberto è mister di talento e al ritorno si fa davvero valere: la doppietta di Haaland, il gol di Benzema più un centrocampo sontuoso che annovera i 7,5 più relativi assist di Modric e Foden. Zeman collezionerebbe 86 pts, se non fosse che Mopsi tara la rotta dopo il match di andata, riscopre il rigorista Ramos e non rinuncia a Chiesa e Mbappé. Più il quarto rigore della settimana con Robert Lewandowski. Grazie al modificatore difesa da meno quattro, bissa il successo in casa Zeman che significa semifinale, e si rivela autentica bestia nera per i locali. I quali devono rimproverarsi ben poco, se non l’esclusione di En-Nesyri difficilmente pronosticabile, e dimostrano di stare in cima alla Serie Dal non per caso. Alberto sarà ancor più agguerrito ai nastri di partenza del prossimo anno.

Si delineano così le seguenti semifinali:

Sbalù Team-NSI Runavik

New Rant-Real Mopsi.

L’andata è prevista per il 6 aprile.

Complimenti a Borgo Tre Case, New Team, Wilk Milk e Zemanlandia: hanno fatto una gran bella figura all’Università del FantaDal.