AM B DESTRO

Toc toc…
Chi è?
Il giovane Marcenaro?
Sì.
Lei è licenziato.

Quello che è successo a Torino domenica sera è di una gravità assoluta e contiene, insieme, una profonda
verità. Stavamo meglio quando stavamo peggio. Inutile fermarsi sulla bruttura ignorante dello Stadium,
parliamo di cose belle che è meglio.
Vi invito -per coloro che se lo sono perso- a vedere il terzo tempo di una partita che è già nella storia del
basket italiano: Italia-Serbia di domenica sera. Berlino, una città che ci porta bene. Mondiali di Basket
inaugurati ad Assago. Voi sapete la passione sconfinata che ho per lo sport. Credetemi. Andate a vedervi
anche tutta la partita, ritagliatevi un’ora e mezza di libertà, meglio di tutti i film al Festival di Venezia, state
certi. Perché il miglior film del mondo è la vita sportiva. All’inizio, sarete presi da profondo sconforto,
alzerete le mani, rimarrete sbigottiti. A metà match odierete le pagliacciate di Pozzecco, ma inizierete a
sgranare gli occhi. Alla fine urlerete di gioia, vi torcerete sul divano perché quello che sta accadendo davanti a voi va aldilà di ogni realtà.
Osserverete una persona che nella vita normale è alto, ma su un parquet di basket è un nanerottolo di
merda coi suoi 184 cm. Si chiama Marco Spissu. Già dal nome, non si può evitare di innamorarsene.
Non dubito che sto ragazzo avesse da bambino una passione sconfinata per il basket. Ma avrà passato tutta la vita a guardare dal basso verso l’alto. Forse gli sarà palesata l’idea di fare l’arbitro, visto il fisico poco atletico. Spissu, invece, era un ragazzo sano. Non uno di quelli che godono nell’esercizio del potere.
Lui voleva ritagliarsi un’altra parte. Un altro ruolo. Spissu è come Cecco Angiolieri: lo si ricorderà nella storia solo per un pezzo. Ecco. Il pezzo di Spissu è quel periodo lì tra il secondo e il terzo tempo. Tutta la vita di Spissu, tutte le umiliazioni di Spissu, tutti coloro che gli dicevano “Vai ad arbitrare che è meglio” sono state letteralmente fanculizzate da quei dieci minuti lì. Spissu le ha messe tutte insieme, le delusioni, le sconfitte, quelli che fanno il di più e ti danno il di meno. Le ha prese tutte e le ha scaraventate verso il canestro serbo.

Io non so se rivedremo ancora Marco Spissu. Fossi in lui, penserei seriamente al ritiro dopo il Mondiale, nonostante i 27 anni. Ma quello che fa Marco Spissu in quello scampolo di partita, ricorda la dolce follia di Cecco. Perché ad un certo punto, Spissu “foco” lo diventa davvero. Fino a bruciare i 37 centimetri che lo separano da mostro Jokic.


Nella agrodolce serata domenicale, la gloria più grande se la sono presa i ragazzi della pallavolo. 3-2
Francia. 3-0 Slovenia. 3-1 Polonia. Questi ragazzi sono davvero i più forti al mondo. Ventiquattro anni
dall’ultimo Mondiale sono un’eternità per il nostro movimento. C’è voluto un ventunenne, Michieletto, alto come Jokic e pesante un terzo. C’è voluto un Giannelli, che parla inglese meglio della mia prof di liceo e potrebbe essere il quinto membro dei Maneskin. C’è voluto Fefe De Giorgi, un allenatore, un mito alla Trap, alla Sandro Campana, come Julio Velasco. Fefe ha fatto parte della Nazionale più forte nella storia dello sport italiano.
Chi l’ha detto che un ex giocatore non può diventare un grande mister? Sono felice per lui, per Yuri Romanò che non è nemmeno titolare nella You Energy, per Anzani e le sue facce, per Balaso che ricorda Spissu ed è un gatto dalle sette vite, per Simone Lavia giusta, perché se prendi quella sbagliata non arrivi da nessuna parte.
Cosa hanno in comune le due vittorie? Il gruppo. Per questo, in Italia, dovrebbero vietare ai giovani fino ai
vent’anni di fare l’arbitro nella carriera sportiva. Giocate e abitate lo spogliatoio. Fate fatica, scontratevi, confrontatevi. Non limitatevi all’esercizio di un talento o di una autorità. E’ malsano, vi mandano dallo
psicologo.
Questo per dire con il sorriso -fra le righe- che se il buon Matteo Marcenaro, 29 anni, avesse ancora calciato il pallone nei dilettanti delle sue terre anziché indossare la giubba nera, si sarebbe divertito di più. E noi con lui.

 

SERIE DAL
Tornano vecchi malesseri in casa D’Alì. Wilk (voto 7,5) ha ormai raggiunto la piena consapevolezza
fantacalcistica e rimanda al fratello maggiore Ocean’s (voto 6) ogni tentativo di successione al trono. Peggio di Harry e William.
Walhalla finisce il turno con un pari di qua e una vittoria di là (voto 6,5): può essere soddisfatto. Faurest dal prossimo turno potrà sfoggiare mister Paredes 51 (voto 4 all’operazione economica, 6,5 alla sportiva).
L’Udinese di Zemanlandia (voto 10) prende Peaky (voto 7,5), la coppa, la casa, il passeggino e li scaraventa nel primo burrone elvetico. Dimenticavo: segna pure Ciruzzo e la gioia giallorossa è completa.
Juve-Inter 2-0. Pardon. Meso-Milf 2-0 ma è sempre una soddisfazione. I Ragazzi (voto 8 alla divisa rosetta) controllano agevolmente un team che di Happy ha proprio poco a questo giro (voto 5,5).
Double Dribbles e New Rant (voto 3) hanno preso un giorno di vacanza e sono andati insieme alla fiera dei bovini in Bergamo.
Trumpdoria (voto 8) avrebbe ammazzato Joan Gonzalez di New Team (voto 7,5): la fortuna aiuta gli audaci e Pietruzzo tiene a bada Rossy con eleganza e sfrontatezza.
Nel derby del brindisi tra Ta Cioche e Mojito (voto 9 ad entrambi per la cantina) la spuntano i cubani grazie a Djuricic e Dybala (a proposito: cosa aspetta a rompersi l’argentino? Sta giocando troppo per i suoi standard…)
Chiudo la Serie con Bagnara e Akragas (voto 4 ad entrambi): l’ultima opera muta del maestro
cinematografico orientale Mazai Yamagushi sull’arte di coltivare bonsai nelle campagne del distretto di
Nagashima (centonovantatre minuti di pellicola) è stata più avvincente ed emotiva.

 

LIGA DAL
Scusami Bazinga (voto 7), ma devo riprendermi da Marcenaro.
Scusami Zero (voto 4), ma hai perso con Runavik (voto 8) per l’uomo in meno a metà campo.
Scusami Joe United (voto 9), ma hai vinto e mi hai rubato Piatek. Mi stai proprio sulle balle. Miechov (voto 5), Ciruzzo doveva proprio stare fuori?
Scusami Malaka (voto 4) ma l’accoppiata Leao-Pellegrini è mitologica. Sbalù (voto 6,5) è tutto Brozovic e
Raspadori.
Scusatemi Longobarda e IGhiozzi (voto 5). Sono svenuti allo Stadium domenica sera. Ricoverati al San
Camillo, i dottori non sanno se dimetterli domani prima o dopo la Champions…
Scusa Fc Bangoci (voto 4,5). Con me il partitone, con Massi una scatarrata. BDC (voto 6,5) ringrazia e risale.

Scusa Real Sabaudia (voto 10): sei tanto ricco da far schifo. Si vede che hai fatto l’asta coi soliti debosciati. IlTriumvirato (voto 7) non ti abbattere: sotto con la prossima.
AStronzo (voto 7) pare sempre un’offesa. Non so se la buoncostume mi permetterà di proseguire. Borgo
Tre Case (voto 5,5) ringrazia per la gentilezza prestata nell’occasione: perdere di tre punti giusti nonostante
Giroud e Dybala.

Premio Sebach: THE DOUBLE DRIBBLES e NEW RANT. Proseguono la camminata nella Valle dell’Eden.
Premio Le tagliatelle di Nonna Pina: ZEMANLANDIA. Ha messo su almeno tre chili dopo l’abbuffata di
domenica.